Alla scoperta dell’Azienda agricola Fratelli Guglielmini
La collina di San Colombano, si esprime in tutta la sua bellezza come se fosse un’isola tra la pianura lodigiana e la bassa pavese, a 40 km da Milano, una trentina da Pavia e 15 da Lodi.
In questa piccola, ma strepitosa zona, in cui la presenza della viticoltura si rileva già dall’epoca romana, nel 1984 è nata la DOC SAN COLOMBANO, i cui paesi sono Graffignana, Sant’Angelo Lodigiano, per la provincia di Lodi, San Colombano al Lambro, per quella di Milano, e per quella pavese, Inverno Monteleone e Miradolo Terme.
Proprio in questo ultimo paese, ha sede l’Azienda Agricola Fratelli Guglielmini, che da 150 anni si occupa di vino, riso e in precedenza anche latte, insomma una famiglia che ha a cuore la natura e quello che può offrire se la si tratta con il rispetto che le è dovuto.
E loro ne hanno molto per questa amata terra, lo si capisce da subito, già da quando telefoniamo per confermare la visita per la domenica e ci risponde la madre dei Fratelli, che riferisce che richiameranno appena rientrati dalla collina, perchè non ha importanza che giorno sia della settimana, se sia festivo o meno, la terra ha bisogno della fatica e della passione quotidiana e, come dice la Signora, la collina sta andando bene, ci viene da pensare, come a ringraziarli per le tante cure e attenzioni che le dedicano da sempre.
Domenica 5 Giugno arriviamo puntuali per la nostra visita: ci accolgono Marco e suo padre Giuseppe, che ci conducono subito alla cantina di vinificazione, dove ci raccontano un po’ la loro storia e le problematiche inerenti al cambiamento climatico, che purtroppo sta coinvolgendo anche la collina di San Colombano.
Chiediamo se sia possibile visitare i vigneti e ci accompagnano con la loro macchina su per la collina verdeggiante e soleggiata; Marco ci spiega le due forme di allevamento che hanno scelto di adottare: la pergola e la spalliera.
Inoltre, ci illustra tutti i tipi di uve che trattano, Croatina, Uva Rara, Barbera, Malvasia, Verdea, Pinot Nero, Chardonnay e ce ne mostra la maggior parte; gli chiediamo come si possa distinguerne una dall’altra in un immenso campo coltivato e lui ci spiega che dobbiamo guardare la foglia e il grappolo; si sofferma in particolare sulle differenze morfologiche tra la foglia del Pinot Nero e quella dello Chardonnay.
E’ meraviglioso attraversare questi corridoi inerbiti, essere circondati da miliardi di sfumature di verde e percepire “la vita della vite” che cresce silenziosamente con la speranza di dare presto il meglio di sé. Che emozione, chissà cosa le riserveranno i prossimi mesi!
Torniamo in azienda. Marco, che non si stanca un attimo di rispondere a tutte le nostre domande, dimostrandosi sempre molto preparato ed aggiornato su ogni argomento inerente la viticoltura, ci racconta che loro adottano su tutta la linea di produzione una politica di impatto zero sull’ambiente, con l’utilizzo dell’energia solare.
Il tetto dell’azienda infatti è sormontato da pannelli fotovoltaici che permettono la produzione costante di energia pulita in grado di alimentare la maggior parte del processo produttivo.
Iniziamo la degustazione in una stanza dove sono stati preparati dei piatti con prodotti tipici della zona e ci sentiamo in famiglia, perchè arriva il figlioletto entusiasta ed allegro, che vuole condividere con noi la degustazione e mamma e nonna, che cercano di riportarlo a casa, ma niente da fare, lui vuole stare con noi, soprattutto con il suo papà: il clima è sereno e divertente, noi continuiamo ad imparare cose perchè Marco ci spiega instancabilmente altri aspetti tecnici della vinificazione. Assaggiamo subito tre bianchi, San Colombano doc, uno fermo e uno frizzante, e Malvasia, frizzantina anche lei. Con il caldo tremendo che affligge la giornata, questi tre vini ci rinfrescano e rallegrano con i loro profumi floreali, la loro vivacità e immediatezza di beva.
Conclude la degustazione un San Colombano Rosso Fermo, ottenuto da uve Barbera, Croatina e Uva Rara, dal bel colore rosso porpora, sentori di frutti rossi, che in bocca è morbido e piacevolissimo, fantastico con il salame e gli altri stuzzichini in tavola.
E’ il momento degli acquisti, ce ne andiamo con due scatoloni pieni di vini, anche quelli che non abbiamo assaggiato in degustazione, come l’ottimo metodo charmat Perla d’Oro (Pinot Nero 15% e Chardonnay 85%) che abbiamo poi bevuto a casa in una delle nostre cenette estive.. ah già, non è ancora estate, ma il caldo dice il contrario e questa bollicina fresca, fruttata, minerale, e deliziosa ci ha allietato sicuramente la serata.
Infine, facciamo una bella scorta anche di riso, perchè, ve lo avevamo detto che la famiglia Guglielmini, produce anche riso? Certo, Riso Carnaroli Superfino, sia bianco, che semi integrale. Volendo, si possono acquistare anche prodotti realizzati dalle aziende vicine, cosa che dimostra un rispetto e un’unione tra i produttori della zona.
Non ci resta che ringraziare questa famiglia di sapienti lavoratori, amanti della loro collina e della cultura della vite e del vino, che ci hanno regalato una mattinata interessantissima ed istruttiva, arricchendola anche del piacere dato dai loro vini profumati e sinceri.