Trattoria 32 posti: giovinezza e freschezza nuove caratteristiche della tradizione.
Poco lontano da Benevento, nella cittadina di San Giorgio del Sannio, una coppia di giovani ha deciso, con non poco coraggio, di dedicare la propria vita ad un nuovo progetto. Alessandro Bernardo e Francesca Blaso vi aspettano nella loro nuova trattoria “32 posti”. Sono infatti (sedia più, sedia meno) trentadue i coperti che questa location moderna può contenere. Almeno nel periodo autunnale-invernale. Per quella che al sud definiamo “’a stagione”, invece, stanno per prepararci una bella sorpresa all’esterno che di certo farà aumentare la capienza. Ma non solo: si tratta di una vera e propria evoluzione: la seconda a dire il vero. Partendo da quest’ultima, i due giovani ci parlano di una novità che abbinerà alla ristorazione anche una parte più fresca come aperitivi ecc.
Parliamo di seconda evoluzione poiché pare che, almeno da quanto ci raccontano, già ce ne è stata una. Hanno aperto da poco. Hanno deciso di affidare la piccola ma attrezzata sala ad una brigata non nuova del campo, capitanata da Michele De Crosta. L’umiltà di Chef Alessandro e Francesca ha permesso loro di raggiungere già un ottimo livello, ponendosi all’ascolto di chi gli ha consigliato loro una prima evoluzione anche rispetto alle idee di piatti.
Francesca è un avvocato prestata alla ristorazione. La sua forma mentis le consente di districarsi bene nella parte più burocratica dell’attività, senza disdegnare qualsiasi ruolo a copertura.
Alessandro, invece, è un altro “figlioccio” di Mirko Balzano. Una delle sue prime esperienze nel settore della cucina è stata proprio da Triglia, rimpianta trattoria di mare ad Avellino, ennesima creatura di chef Balzano. Poi le sue esperienze all’estero.
Due ragazzi giovanissimi, ma già molto indirizzati. La loro figlioletta sicuramente li ha messi in riga. La volontà, però, di fare e di dedicarsi al lavoro, li rende (almeno da quanto traspare dai loro occhi) felici di fare quello che hanno scelto. Capiamo la difficoltà del momento anche se loro abbozzano un po’ sull’argomento (grande sintomo di maturità e umiltà). Molti -ci raccontano- hanno usato espressioni del tipo “ma chi ve lo fa fare ad aprire un’attività in questo periodo”. Loro invece hanno deciso di scommettere, innanzitutto, su se stessi.
Alessandro fa una scommessa di tradizione. Una tradizione più netta e “pulita”. Una tradizione che, senza disdegnare l’aspetto più innovativo della cucina gourmet contemporanea, resta però salda. Cura e pulizia dei piatti, abbinamenti, sono gli ingredienti che non tradiscono in alcun modo la tradizione. Anzi la evolvono con evidente garbo. Una scelta non subita, anche se consigliata da molti. Ma Alessandro resta nel suo.
Lo staff di sala è degno di un grande ristorante moderno. Pronti e preparati. Michele De Crosta è scelta di garanzia. Le sue innumerevoli esperienze sono evidenti nella direzione di sala. La giovane Paola De Vita -anche lei non nuova dei nostri viaggi culinari- è sempre attenta e disponibile.
Abbiamo bisogno sempre più di giovani, talentuosi, ma, soprattutto, volenterosi di investire sulle proprie caratteristiche. Questi giovani possono essere, per gli altri, un nuovo esempio da seguire, nella cucina, nel lavoro e nella vita in generale.
Caratteristiche simili le abbiamo trovate proprio in Alessandro e Francesca. A loro facciamo i nostri migliori auguri per questo cammino intrapreso e che le “evoluzioni” (accompagnate certamente dalle scontate difficoltà) non gli facciano mai perdere la strada che hanno deciso di percorrere, con lo stesso garbo e con la stessa umiltà con i quali hanno iniziato l’esperienza dei (soli) 32 posti.