Teo Musso, irrequieto genio della birra artigianale italiana
Domenica 14 agosto arriviamo nella piazza principale del piccolo paese di Piozzo, dove molte altre persone, grandi e piccini, stanno attendendo di partecipare alla visita del Birrificio Baladin… ah no, non è vero, prima veniamo radunati nello storico pub, sotto un “tendone da circo”, dove Teo, man mano che entriamo, ci accoglie e si informa sui nostri luoghi di provenienza.
Ci spiega che questa esperienza sarà una specie di “messa” con tanto di omelia, processione ed eucarestia; aggiunge che la sua “omelia”, volutamente sfalsata di orario da quella del suo amico parroco, sarà lunga e precisa ironicamente che non si offenderà, se qualcuno se ne andrà prima della fine… il clima è interessante e ridanciano, perchè lui ha già catturato l’attenzione di tutti.
Ci racconta dettagliatamente la sua storia: dall’incontro con il circo dell’amico François, ai tredici giorni trascorsi con loro nella lentezza, dai primi esperimenti di birrificazione, al birrodotto che trasferiva il mosto dalla produzione nella piazza al mitico pollaio di famiglia. Una storia avvincente che ci tiene tutti incollati alle sue labbra, perchè è carismatico e ci porta quasi a “vedere” ogni tappa, ogni conquista ottenuta in questi anni.
É emozionante ascoltare dal vivo il “padre” della birra artigianale italiana che si svela man mano, tra passato, presente e futuro, perchè come dice lui, è un “irrequieto” e non può non avere già in testa molte altre nuove idee, come quelle già realizzate: primo tra tutti il mitico bicchiere teku, i cocktail in lattina, le bibite in bottiglia, i distillati, la birra metodo classico…
La prima parte, la sua “omelia”, trascorre velocemente, così, in “processione” ci trasferiamo al Baladin Open Garden, nel fondovalle di Piozzo.
Qui Teo ha creato, da una vecchissima cascina diroccata, uno dei birrifici più tecnologici al mondo, immerso in un bellissimo parco. Prima di visitarlo, ci fermiamo nella parte dedicata alla ristorazione e alle birre e ce ne concediamo una eccezionale, la SUD: una witbier elaborata ripensando ai sapori, colori e profumi del Meridione, dove infatti puoi sentire al naso, ma anche in bocca, cereali ed agrumi con una bella nota luppolata.
Mentre il primo gruppo si avvia con un “vicario” nel cuore della produzione, noi, guidati da Teo, visitiamo con l’altro gruppo, tutti gli spazi meravigliosi creati in questa cascina ristrutturata con cura.
Infine arriviamo anche noi alla visita del birrificio vero e proprio: la tecnologia è fantastica, gli spazi sono enormi e funzionalissimi: si parte dalla stanza in cui si raccolgono i cereali (piccolo particolare, producono tutto loro!!), a quella con i tini in acciaio per cottura e bollitura del mosto, ad un altro spazio in cui vengono sapientemente trattati i lieviti, fino all’immensa sala di fermentazione e alle botti che contengono altre pazzesche idee innovative di Teo: ad esempio la Xyauyù, che assaggiamo (particolarissima quella invecchiata in botti che avevano precedentemente ospitato il Laphroaig), concludendo così “la messa di Teo” con “l’eucarestia”.
Il percorso è terminato, ci soffermiamo ancora qualche minuto a chiacchierare con questo genio indiscusso della birra e non solo, questo irrequieto uomo che ha fatto della sua vita una serie di sfide che sembravano impossibili ed invece sono riuscite alla grande e siamo grati e felici di averlo conosciuto ed ascoltato.
Non ci resta che passare dallo shop, quindi pranzare, scegliendo tra le numerose proposte: optiamo per due super hamburger e due birre: una splendida, beverina, amaricata, rossa, L’IPPA (una IPA all’italiana!) e l’altra, la MAMA KRIEK, a base di ciliegie griotte tipiche della zona, dedicata alla mamma. Una fantastica conclusione per questa mattinata fuori dagli schemi!
Consigliamo assolutamente di dedicare una giornata a questa esperienza davvero imperdibile e soprattutto di assaggiare ciascuno dei prodotti Baladin!