Villa Sirena: Benvenuti a casa di Chef Agostino Posillico
Ebbene si! Agostino Posillico, fino all’età di 16 anni, viveva proprio a Villa Sirena. Non è nuovo del mestiere, nonostante la sua giovane età. E diversi sono i motivi: il primo è quello che riguarda proprio Villa Sirena. La sua famiglia è sempre stata proprietaria di questa graziosa villa per ricevimenti. L’altro motivo riguarda le principali esperienze (cosmopolite) di chef Agostino (Four Season Milano ; Principe di Savoia Milano e come Chef nel ristorante Lentini’s a Torino).
Vogliamo in questa sede mettere in evidenza l’umiltà di Agostino ma allo stesso tempo la sicurezza del proprio talento e del proprio impegno. Non li ostenta ma li sfrutta nel migliore dei modi in cucina.
La nostra visita a Villa Sirena comincia dall’accoglienza dell’altrettanto giovane Angelo Iannotta, uno di famiglia ormai, maitre di sala e il primo contatto per coloro i quali decidono di festeggiare un evento a casa Posillico.
Una struttura moderna, immersa nel verde di olivi e palme. L’acqua è la componente principale: con un gioco di piccole cascate e fontane dall’esterno arrivano all’interno della sala Agave Victoriae. Pergolati, prato inglese e spunti shabby chic, con accenni al contemporaneo, sono un po’ il tema che racchiude tutta la scenografia di Villa Sirena, senz mai cadere nel trash.
Il nostro incontro procede poi nella sala Dafne (che, assieme a Sophora tramite un grande portale mobile, riesce a contenere fino a 300 posti a sedere). La sala è tutta per noi e lo chef è tutto per noi: ce lo “dividiamo” solo con la stupenda Ginevra, figlia di Agostino, e con la compagna Santa.
Abbiamo gustato una cena che tende davvero a dei livelli alti. L’esperienza cosmopolita di Agostino è ben presente nei piatti. Il suo voler assaggiare tutti i sapori (si definisce un “golosone”) ed in particolare assegnando alle proprie creazioni tendenze orientali ed attenzione ai vegetali sono caratteristiche uniche di Posillico. Allo stesso tempo sono presenti le tradizioni di famiglia: ad aiutarlo in cucina ci sono mamma e zia. Altro elemento di tradizione, sempre familiare, riguarda l’attenzione ai prodotti ittici, gestendo anche un’attività di pescheria.
La cena prosegue con uno show cooking in sala. La sua esperienza milanese gli consente oggi di poter lavorare dei risotti ad alto livello. Per la serata ci propone proprio un risotto ai frutti di mare: chiaramente la tradizione è nel nome e nelle basi, ma la preparazione è contemporanea, colorata e pluri gustosa.
Crema di basilico, nero di seppia, le vongole nascoste (classico della storia culinaria), molluschi con gratinatura, il crudo di gambero. Affascinante, non solo per la bontà del piatto, ma per il racconto che Agostino ci fa durante il suo show. Vogliamo mettere in evidenza che sicuramente lui è al centro della “scena”. Ma chef Posillico riesce ad essere solo lo strumento con il quale il piatto resta l’unico protagonista.
Questa semplicità di Agostino ci impressiona e, letteralmente, ci emoziona. Al contempo il giovane chef, senza mai prevalere (caratterialmente innanzitutto) riesce a “imporre” la sua idea innovativa in un contesto in cui la tradizione resta ancora forte.
Abbiamo poi parlato di investimenti. Lui ha investito su se stesso. Ha fatto tanti sacrifici e, anche per poche decine di euro come rimborso, riusciva ad imparare e farsi “notare” dai suoi tutor chef che lo osservavano da lontano (soprattutto quando lavorava i prodotti ittici).
Ci racconta che, con non poche difficoltà e già alla sua giovane età, è stato responsabile di altrettanti 30 chef.
Poi però è tornato a Durazzano: il covid ha rappresentato una vera e propria linea di confine. Una scelta che non ha comunque rinnegato. Anzi gli consente di mettersi in gioco e di vivere sempre una nuova esperienza.
Oggi è alla ricerca di collaboratori validi e che siano in grado di affrontare il difficile lavoro della ristorazione.
Abbiamo molto apprezzato Agostino, innanzitutto in tutti i suoi piatti, dei quali vogliamo ricordare, in particolare: Lo spaghetto aglio e olio con polpo; Risotto ai frutti di mare; Tonno scottato con anguria. Ma ancora più abbiamo apprezzato le sue qualità umane che si rispecchiano a pieno nel suo lavoro e nei suoi piatti di qualità.
Lo incontreremo ancora per “testarlo” nella sfida della carne: non mancheremo, è una promessa.